Si sono chiuse da poco le urne. I risultati sanciscono la vittoria del SI. Comunque la pensiate ha vinto la democrazia, la cittadinanza attiva. Il referendum, strumento di democrazia dal basso tanto vituperato dalla politica dei partiti si è dimostrato implacabile. A dire il vero non è che sia successo molto spesso, ma quando è accaduto, si è trattato di qualcosa di epocale, di una spinta dal basso senza precedenti. Nonostante la scarsissima informazione da parte dei media tradizionali, gli appelli a non andare a votare, la stagione estiva, il mare a portata di mano, i quattro SI hanno trionfato con percentuali di tutto rispetto. La provincia di Siracusa non si è tirata indietro è ha superato il quorum del 50% più uno per tutti e quattro i quesiti referendari. Spiccano le percentuali bulgare di Solarino, Sortino, Buccheri e Buscemi, assestate al 70% circa di affluenza. Siracusa soffre un po’ ma alla fine la spunta con il 50,3%, altri comuni della provincia: Francofonte, Pachino e Portopalo non centrano l’obbiettivo e rimangono sotto la soglia del quorum.
Lasciamo ad altri trarre le conseguenze politiche e i segnali di questo voto popolare, siano essi una sberla all’operato del governo o un pronunciamento che nulla a che fare con esso. Quello che ci preme sottolineare è la vitalità dell’elettorato. La costanza e la perseveranza dei comitati promotori e poi dei cittadini che si sono fatti strumento e cassa di risonanza. Un volantino, un banchetto informativo e il martellante utilizzo del web hanno sancito una vittoria che in molti non si aspettavano. Da Torino a Bari, da Verona a Siracusa, le settimane precedenti il voto sono state una fabbrica di stimoli, video, riflessioni e ironia. La tanto vilipesa “gente” ha ripreso in mano la propria vita.
Faceva un certo effetto ieri, gironzolando tra i seggi elettorali della nostra città, osservare le facce e le espressioni delle persone, ascoltarne i dialoghi e le riflessioni, riconoscerne i punti di vista, le preoccupazioni e i dubbi. Nella mia personale classifica dei dialoghi il primo posto è occupato dal nucleare, vero e proprio spauracchio soprattutto per le signore di una certa età impossibilitate a pronunciare correttamente Fukushima; segue la privatizzazione dell’acqua, foriera di aneddoti e anatemi su bollete sbagliate, disservizi e condomini con autoclavi fuorilegge. Infine, il legittimo impedimento, così, come dovere morale. Le persone? Di tutti i tipi. La nipote che accompagna i nonni ultraottantenni, la giovane donna che sembra uscita da un vernissage parigino, il palestrato tatuato e quello omosessuale, gli amici del bar di Cassibile che dopo aver votato, un caffè e si ritorna al videopoker, il vigile del fuoco con la mamma, l’avvocatessa che fa volontariato e vuole votare entro mezzogiorno, quello con la bicicletta che tira la volata a una cucciolata di bambini con le rotelle, il professionista che sporge formale reclamo al Presidente del seggio perché l’ascensore guasto non facilita l’accesso alle persone anziane, il pensionato e il precario. Un potpourri di umanità che ha lanciato un segnale forte: la società civile non sta più a guardare, è parte attiva e arbitro del gioco. Adesso la palla passa al Parlamento che dovrà tramutare il volere dei cittadini in politiche energetiche all’avanguardia e in leggi condivise e condivisibili. I comitati referendari hanno dato appuntamento a tutti i cittadini in Piazza Duomo a partire dalle 21:00 per festeggiare la vittoria del SI.
Emiliano Colomasi
Fonte: http://www.siracusanews.it/node/22535
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