Miele: settore in grave crisi, 30% calo medio produttivo

tratto dal sito: http://it.biz.yahoo.com/24072008/245/miele-settore-in-grave-crisi-30-calo-medio-produttivo.html

Miele: settore in grave crisi, 30% calo medio produttivo

MILANO (MF-DJ)--I primi dati sulla raccolta del miele 2008 sono di segno negativo: tranne rare eccezioni si registra per ora sul territorio nazionale un calo medio produttivo di miele del 30% e la causa principale e' la morte delle api, con perdite stimate del 40% a livello nazionale.

La gravissima crisi che sta attraversando il settore, si legge in una nota, sara' uno dei temi principali della Settimana del Miele, dal 12 al 14 settembre a Montalcino.

Il borsino della produzione 2008 in Italia e' al momento preoccupante: il raccolto di miele di agrumi e' scarso, poca raccolta anche per il miele d'acacia e praticamente nullo quello del miele di tarassaco. Pessima anche la situazione dei millefiori in diminuzione del 70% circa. com/cmo
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Bimbo morde pitbull

Brasile, bimbo morde pitbull: salvo
Il cane lo aveva azzannato al braccio
Gabriel Almeida, un 11enne brasiliano, si salva dall'attacco del pitbull dello zio rispondendo a morsi all'aggressione dell'animale. Il ragazzino è stato attaccato dal cane, che lo ha azzannato al braccio, ma ha sferrato a sua volta un morso con tale forza che un canino è rimasto infilzato nel collo del pittbul. Il corpo a corpo è terminato con otto punti di sutura
nel braccio del giovane e un ricovero in un centro specializzato per il cane.

La dinamica dell'incidente dimostra l'eccezionale sangue freddo del giovane, che una volta attaccato dal pitbull ha preso l'animale per il collo e gli ha dato un morso così forte che uno dei suoi canini è rimasto piantato nella pelle del cane.

Gabriel è diventato l'eroe del quartiere dove vive nella piccola città di Sabarà, provincia di Belo Horizonte. "Meglio perdere un dente che la vita", ha detto il ragazzino a commento di quanto accaduto.

tratto dal sito: http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo422367.shtml
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Miss Modena Chiara Fantoni: ricercatissima in rete perché nuda sul web

Miss Modena Chiara Fantoni: ricercatissima in rete perché nuda sul web
pubblicato: mercoledì 23 luglio 2008 da carla in: Gossip Italiano Misteri Italia News Problemi con la legge
Fino a ieri non conoscevo Chiara Fantoni. Oggi scopro che è uno dei nomi più ricercati in rete (perlomeno in queste ore). Chi è? Chiara, diciotto anni, viene eletta Miss Modena qualche giorno fa ma viene esclusa l’anno scorso da Miss Italia perché saltano fuori, improvvisamente, sue foto osè scattate tre anni fa.

Lei sostiene: “Quando avevo 15anni, stavo con un ragazzo più grande di me di sei anni, mi assillava chiedendomi quelle immagini e io non ho pensato che avrebbe potuto usarle contro di me. Invece, quando ci siamo lasciati, le ha messe on line per ripicca“.

Lui ribatte: “Non sono stato io”. E si è messo in mano ad un avvocato anche perché la questione diventa legale con l’accusa di “detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico”.

Se volete vedere foto personali di Chiara cliccate qui, per le foto della premiazione (ed un commento serio sulla vicenda) vi consiglio Tvblog.

Tratto dal sito: http://www.gossipblog.it/post/3839/miss-modena-chiara-fantoni-ricercatissima-in-rete-perche-nuda-sul-web
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Secondo incidente alla centrale nucleare di Tricastin. Oltre 90 contaminati

tratto dal sito: http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=84127


TricastinIl secondo incidente in quindici giorni alla centrale nucleare di Tricastin, nel dipartimento di Drome (sud dell Francia), nel quale sono rimasti "leggermente contaminati" cento operai, è stato classificato provvisoriamente, al livello "zero" della scala Ines (International Nuclear Event Scale, che va da 0 a 7). Lo ha annunciato un portavoce dell'Agenzia per la sicurezza nucleare francese (Asn).

L'incidente è avvenuto ieri per la fuga di radio-elementi da un tubo nella struttura di contenimento del reattore numero 4, fermo per manutenzione.

Gli ispettori dell'Asn hanno preso la decisione in base alle informazioni comunicate da Edf (Electricité de France), che gestisce l'impianto, sulle dosi ricevute e gli esami a cui sono state sottoposte le persone esposte alla contaminazione, secondo il portavoce.

L'Istituto vigilanza sui rischi nucleari francese pubblichera' oggi un avviso sull'incidente, una procedura insolita perché normalmente l'Asn pubblica l'avviso a partire dal livello uno. Ma secondo la portavoce, la decisione è stata presa per via del contesto (tre incidenti nucleari in quindici giorni) e dell'esposizione di un centinaio di persone. La dose radioattiva rilasciata, tuttavia, è stata definita "poco importante". L'incidente è il secondo che si è verificato a Tricastin nelle ultime due settimane. Il 17 luglio inoltre è avvenuto un altro incidente nell'impianto di combustibili a Roman sur Isere (Drome).
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Energia, aumenta rinnovabile ma non quota produzione

Tratto dal sito: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_730914739.html

ROMA - Prosegue in Italia la crescita di nuovi impianti a fonti rinnovabili, ma non cresce la quota di produzione elettrica italiana da queste fonti sul totale della produzione nazionale. Lo rileva il Gestore dei Servizi Elettrici nel Rapporto annuale 2007, che è stato illustrato dal presidente Carlo Andrea Bollino e dall'amministratore delegato Nando Pasquali. Il Gse evidenzia una continua crescita di nuovi impianti a fonti rinnovabili: nel 2007 il numero di impianti qualificati è passato da 1.469 a 2.296, di cui 1.335 in esercizio e 961 a progetto; al 31 dicembre 2007 erano in esercizio 1.335 impianti incentivati con i certificati verdi e 4.841 impianti fotovoltaici incentivati con il Conto energia.

Pur a fronte di un aumento della potenza efficiente lorda degli impianti rinnovabili nell'ultimo decennio dai circa 17 mila Mw del 1997 a oltre 21 mila Mw nel 2006 - rileva il rapporto - la quota di produzione elettrica italiana da fonti rinnovabili sul totale della produzione nazionale "si è mantenuta intorno al 20%" e la causa è "l'aumento dei consumi e la riduzione negli anni della produzione idroelettrica, dovuto sia a ragioni ideologiche che a disposizioni legislative". Tra il 1994 al 2007, ha precisato Bollino, la quota di produzione da fonti rinnovabili sul consumo interno lordo di elettricità è scesa progressivamente dal 18% al 13,7%. In bolletta, rileva ancora il rapporto, l'onere complessivo dell'energia incentivata (Cip6) è risultato nel 2007 di 2,4 miliardi di euro: questo onere - precisa il Gse - si ridurrà gradualmente nei prossimi anni fino ad annullarsi nel 2020, allo scadere di tutte le convenzioni
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Parco eolico off-shore: Gela, gia' devastata, insorge

Tratto dal sito: http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=16527&titolo=Parco%20eolico%20off-shore%20Gela,%20gia'%20devastata,%20insorge

Energia olica tra i comuni di Licata, Butera e Gela
Varese, 23 lug. - L’Enel (Ente Nazionale Energia eLettrica), in collaborazione con la Moncada Costruzioni di Agrigento, ha annunciato che intende realizzare un impianto per la produzione di energia eolica tra i comuni di Licata, Butera e Gela, il primo campo off-shore, ossia realizzato in mare, del bacino del Mediterraneo.

Il progetto, avente un costo di oltre mezzo miliardo di euro, secondo gli esperti dell’Enel, dovrebbe sorgere ad una distanza minima di 3 miglia dalla costa, e sarà dotato di torri alte oltre 100 metri, con una potenza compresa tra i 3 e i 5 Megawatt, che a regime produrrà energia elettrica per 1.150 milioni di chilowattora, sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 400 mila famiglie e soprattutto evitando emissioni di Anidride carbonica in atmosferica per oltre 800 mila tonnellate annue.

La proposta avanzata dall’Enel potrebbe rappresentare una buona soluzione per cercare di risolvere i problemi ambientali. Paradossalmente quest’annuncio ha determinato l'opposizione di Gela, capitale della petrolchimica italiana; il primo cittadino, Rosario Crocetta, sostiene di essere pronto a "dar luogo a una crociata pur di impedire la costruzione dell’impianto" e aggiunge: "Non siamo contrari in sé all’eolico, ma siamo contrari a realizzare questo impianto in una zona già fortemente compromessa sotto il profilo ambientale. Non possiamo essere una città condannata per l’eternità".

L’Ente nazionale energia elettrica intanto prosegue per la sua strada. Il progetto è stato già sottoposto al ministero dell’Ambiente con la richiesta di valutazione dei relativi rischi. Insomma, la questione sul nuovo impianto eolico rischia di dare il via a una lunga e interminabile serie di discussioni. A questo punto non ci resta che prepararci ad un’estenuante “telenovela”.

Luca Macchi
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Salgono le spese in Parlamento

Tratto dal sito: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_730939599.html

Salgono le spese in Parlamento
(di Marco Dell'Omo)

ROMA - Diminuiscono i partiti, ma aumentano le spese. E' il paradosso del Parlamento italiano che viene fuori dalla lettura dei bilanci interni di Camera e Senato approvati in contemporanea dai due rami del Parlamento.

Il terremoto elettorale di aprile, che ha portato alla scomparsa dalle aule parlamentari di tutti i partiti della sinistra, poteva tradursi in una diminuzione delle spese complessive per il funzionamento di Camera e Senato. Invece costeranno circa 26 milioni di euro in più: per la precisione le spese saliranno di 14 milioni alla Camera e di 12 milioni e 290 mila al Senato. In termini percentuali si tratta di un aumento dell'1,5% a Montecitorio e del 2,11% a Palazzo Madama.

In tutto, il Parlamento italiano costerà più di un miliardo e mezzo di euro. Per essere precisi, la cifra totale è pari a 1 miliardo 663 milioni 500mila euro, così ripartiti: 1.069.000.000 euro alla Camera (630 deputati) e 594.500.000 euro al Senato (315 senatori eletti, più 7 a vita).

Alla Camera, comunque, si è riusciti a restare sotto il tetto dell'inflazione programmata dell'1,7%; al Senato si sta sopra, ma il presidente della commissione Bilancio Antonio Azzolini sottolinea che gli aumenti sono comunque inferiori al limite del 2,5% fissato a suo tempo.

A spulciare le carte si scopre che sono i partiti, a Palazzo Madama, a fare la parte del leone negli aumenti di spesa: l'incremento maggiore riguarda proprio loro, i gruppi parlamentari. pur essendocene di meno rispetto alla scorsa legislatura (quando c'era Rifondazione Comunista, i Verdi-Pdci, la Sinistra democratica e i due gruppi separati di An e Forza Italia, ora raccolti sotto la bandiera comune del Pdl). Il "gruzzolo" per i gruppi senatoriali per il 2008 passerà infatti da 39 milioni e 350 mila euro a 40 milioni e 100 mila, con aumento in percentuale dell'1,9% rispetto all'anno precedente. Alla Camera, invece, ai gruppi arriveranno 2 milioni e 290 mila euro in meno.

Ma, gruppi parlamentari a parte, che cos'é che fa crescere le spese delle Camere? Salgono di molto quelle per il pagamento delle pensioni degli ex parlamentari: più 5,25% alla Camera, più 4,52% al Senato. Anche gli stipendi del personale che lavora a Montecitorio aumentano dell'1,49% (mentre cercano di dare il buon esempio i deputati, che prevedono di diminuirsi le spese dell'1,27%). Al Senato vanno su le spese per gli ex dipendenti in pensione, che salgono del 5,77%, e per il personale non dipendente, aumentate del 2,52%.

Insomma, la tendenza è chiara, e qualche parlamentare, durante il dibattito, si è posto il problema. Come il senatore democratico Enrico Morando: "Abbiamo i trattamenti previdenziali più generosi del mondo, abbiamo il trattamento retributivo più alto, e il numero dei dipendenti delle due istituzioni è sproporzionato rispetto agli altri paesi europei". Secondo i dati forniti da Morando, le spese del solo Senato dal 2001 al 2006 "sono passate da 374 milioni a 521 milioni, con un aumento del 40%, un dato agghiacciante".

Alla Camera, invece, è esplosa la guerra con i senatori. Ad accendere la miccia delle polemiche il deputato del Pdl Emerenzio Barbieri: "Oggi i senatori - ha sostenuto - percepiscono non meno di 700-800 euro al mese in più rispetto ai deputati. All'Assemblea parlamentare della Nato si va alle riunioni con i senatori in classe business e i deputati in classe economica! E poi noi per telefonare all'esterno abbiamo bisogno di fare tutta una lunga trafila, le telefonate dei senatori vengono fatte senza problemi. Quindi, o ribadiamo che i parlamentari sono tutti uguali, sia che siano senatori sia che siano deputati o c'é è qualcosa che non quadra".

Senza storia, poi, il tentativo dei radicali di sforbiciare pesantemente su alcune voci di spesa: l'aula della Camera ha detto no all'abolizione del telepass e dei biglietti ferroviari per gli ex deputati.
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Vasto incendio all’autoparco di Francofonte

Sono tutte da verificare le cause di un incendio che si è sviluppato all’interno dell’autoparco del comune di Francofonte, per il quale sono state danneggiate una ventina di vetture. La squadra di Lentini, quella di Augusta e altre unità dalla sede centrale dei Vigili del Fuoco, sono state impegnate questa notte per domare il grosso incendio sviluppatosi all’interno dell’autoparco comunale della cittadina di Francofonte.In seguito alla segnalazione, giunta in sala operativa poco dopo la mezzanotte da parete dallo stesso custode dello stabile, è stata inviata sul posto la squadra del distaccamento di Lentini che, resasi conto dell’entità del rogo, ha richiesto l’intervento di altro personale e di un Funzionario Tecnico; al loro arrivo, infatti, le fiamme avevano già avviluppato alcuni dei vari veicoli parcati all’interno degli oltre mille metri quadrati del grande capannone: camper, autovetture, scooter camion, pullman. Mentre una squadra si adoperava per arginare l’incendio, altri uomini dei Vigili del Fuoco sono riusciti a risparmiare dalle fiamme una decina di veicoli, portandoli all’esterno; dopo circa cinque ore di strenuo lavoro, reso ancor più pericoloso dallo scoppio di diverse bombole di gpl in dotazione ai camper, i Vigili del Fuoco hanno avuto ragione dell’incendio.Al termine delle operazioni di spegnimento, sono risultati oltre venti gli automezzi distrutti o danneggiati dal rogo ed è stata compromessa la stabilità di metà della struttura, da sottoporre comunque a verifica dai tecnici comunali.Ancora da stabilire le cause che hanno provocato l’evento.Sul posto erano presenti i Carabinieri, la Polizia di Stato ed i Vigili Urbani; durante le operazioni sono inoltre intervenuti il Sindaco ed un tecnico comunale.

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Beffa Ici per precari e agricoltori

tratto dal sito: http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Al-via-il-governo-Lombardo/1470546
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Gli italiani che finalmente si sono scrollati di dosso l´imposta sulla casa, dovranno ringraziare soprattutto i siciliani. Lo dicono i numeri. Per compensare il gettino mancante, che ammonta a 2,5 miliardi di euro, il governo nazionale ha deciso di utilizzare 864 milioni di fondi stanziati in precedenza per l´Isola. A conti fatti, è un terzo del budget necessario ad abolire l´Ici.Ma questo vale solo per l´anno in corso perché, per mantenere l´abolizione dell´imposta anche nel 2009, serviranno altri 2,5 miliardi di euro. Così, verranno utilizzati ulteriori 960 milioni di fondi siciliani per nuove infrastrutture che erano stati ripartiti in annualità differenti. Il prelievo complessivo dai fondi regionali ammonta così a oltre 1,8 miliardi di euro.Fin qui le cifre nude e crude. Ma in che modo la Sicilia verrà concretamente penalizzata? E chi subirà maggiormente gli effetti del decreto taglia Ici? Di sicuro vivono giorni di grande preoccupazione i 3.200 precari che il Comune di Palermo avrebbe dovuto stabilizzare: i 55 milioni necessari, già stanziati in Finanziaria, sono stati infatti dirottati nel decreto per l´abolizione dell´imposta sulla casa. Gli lsu minacciano battaglia e domani sfileranno ancora per la città.Il decreto ha portato via pure i soldi per la mobilità: 940 milioni di fondi ex Fintecna (da dividere in tre annualità) e 700 milioni di somme destinate alla viabilità secondaria (da spendere in due anni). Bisognerà rinunciare, dunque, alla metropolitane di Palermo e Messina (250 milioni ciascuna), alla Circumetnea, alla statale Agrigento-Caltanissetta. E bisognerà rinviare a data da destinarsi l´ammodernamento delle strade comunali e provinciali.Dal fondo destinato agli investimenti immobiliari per gli enti previdenziali sono stati prelevati, sempre per abolire l´Ici, 78 milioni precedentemente assegnati a Enna per la realizzazione del campus universitario. Anche l´agricoltura siciliana ha pagato il suo prezzo. Esattamente 50 milioni che erano stati stanziati in favore dei viticultori danneggiati dalla peronospora. Il problema ha colpito soprattutto la provincia di Trapani ed è lì che da giorni monta la protesta.
Ma spulciando l´elenco dei finanziamenti eliminati o ridotti per bilanciare il mancato gettito dell´Ici, si scoprono altre decurtazioni «siciliane». Le isole minori della regione dovranno rinunciare a 5 milioni di euro, cioè alla quota del fondo nazionale di 20 milioni che è stato cancellato. I sindaci, che ieri si sono riuniti a Palermo, parlano di porti e di strade che non sarà possibile potenziare e minacciano di consegnare per protesta le fasce tricolore ai prefetti. Eliminati anche i fondi per le aree marine (2 milioni di euro) sui quali confidavano soprattutto le Eolie.E non sarà creato nemmeno il bosco di Gela, opera garantita da 3 milioni di euro del fondo per la forestazione, che adesso non esiste più. I tagli al budget per le autostrade del mare costeranno alla Sicilia 2 milioni di euro, altrettanti il ridimensionamento del piano per la banda larga e un milione per le reti digitali. Ce n´è pure per l´apicoltura alla quale verranno meno 2 milioni. Anche la sanità non è rimasta immune dall´operazione "addio Ici": è stato infatti tagliato il «fondo transitorio per le regioni con elevato disavanzo» sanitario: 14 milioni complessivi, quattro dei quali destinati all´amministrazione siciliana.«L´Isola sta pagando un prezzo pesantissimo, è inaccettabile», dice l´ex viceministro per lo Sviluppo economico, Sergio D´Antoni. «Il taglio dei fondi è una grave offesa ai siciliani», afferma Saverio Romano (Udc), mentre secondo Tonino Russo (Pd) «il governo è guidato e condizionato pesantemente dalla Lega». Il sottosegretario all´Economia, Nicola Cosentino, definisce il taglio dei fondi «solo un prestito». Ma i soldi, per ora, non ci sono più «e se dovessero riapparire - chiosa D´Antoni - per tutte le opere cancellate bisognerebbe far ripartire le procedure da zero».
(05 giugno 2008)
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Slovenia: SECONDO guasto alla centrale nucleare di Krsko

tratto dal sito web: http://www.italianotizie.it/leggi.asp?idcont=368
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L’allarme è stato ricevuto dalla Commissione europea di Bruxelless alle 17:38, che si è però affrettata a confermare che la fuga che ci è stata non ha alcun impatto ambientale e che il fermo, per qualche ora, della centrale, rientra nelle normali procedure utilizzate in caso di anomalia nel funzionamento delle macchine. Sembra che la fuga abbia interessato il circuito di raffreddamento della centrale e sono comunque in corso ulteriori accertamenti per capire cosa l’abbia causata.La centrale di Krsko è situata nella regione sud-occidentale della Slovenia, a 130 km da Trieste, ed è utilizzata in comune da Slovenia e Croazia per la produzione del 20% dell'elettricità consumata in Slovenia e del 15% di quella usata in Croazia. In base agli accordi Euratom, la comunità europea per l'energia atomica, il sistema di risposta rapida d'emergenza Ecurie prevede che i Paesi membri informino la Commissione europea e tutti gli altri Paesi partner all’occorrenza, prevedendo le misure di protezione della popolazione in seguito a incidenti a carattere radiologico o nucleare. A seguito dell'incidente la Regione Lombardia e l'Arpa hanno iniziato immediatamente controlli straordinari con il sistema di rilevamento della radioattivita' ambientale.
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Rifiuti, 35 roghi nella notte a Napoli e provincia

Ancora notte di cumuli di rifiuti in fiamme tra Napoli e provincia: trentacinque, la scorsa notte, gli interventi dei Vigili del Fuoco.Nonostante i continui appelli a tutela della salute, non si ferma, dunque, il fenomeno dei roghi che sta coinvolgendo ormai anche la zona centrale di Napoli. Cassonetti, nella maggior parte dei casi mini-discariche, sono stati dati alle fiamme anche in piazza Cavour, corso Arnaldo Lucci, via Galileo Ferraris.Molti gli interventi anche in provincia, tra Casoria, Afragola, Arzano e alla periferia di Napoli, come a Ponticelli.

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CASTELLI,OK PONTE STRETTO MA PRIMA CORRIDOIO 5

"Si' al ponte ma, un minuto prima, si' al 'Corridoio 5', questa grande opera strategica che condizionera' il futuro per i prossimi secoli". E' l'opinione del sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, che oggi ha incontrato al Pirellone, il presidente della Regione Roberto Formigoni e l'assessore alle infrastrutture Raffaele Cattaneo, per fare il punto sulle opere infrastrutturali della Lombardia (contenute in un dossier di oltre 100 pagine). Il ponte di Messina "e' una delle opere necessarie per il paese - ha spiegato Castelli - . Noi non diciamo 'no' al ponte, sicuramente pero' non diciamo 'si'' soltanto al ponte. Bisogna che tutto il paese venga infrastrutturato come le necessita' richiedono". "Oggi - ha continuato - c'e' un grande fermento sul trasporto ferroviario in tutto il mondo. Si stanno progettando linee che vanno dall'Atlantico al Pacifico e la Lombardia potrebbe essere al centro. Queste sono occasioni che non vanno assolutamente perdute, pena il declino economico del paese". "Nel 2000 - ha ricordato Castelli - avevamo studiato, in vista del Governo Berlusconi, un grande piano infrastrutturale di tutto il paese. Il Ponte sullo stretto fa parte del 'Corridoio 1' che e' quello che collega la Sicilia con Amburgo. Quindi, un grande 'corridoio' Nord-Sud, con Milano al centro". Il sottosegretario 'lamenta' il "ritardo enorme in Lombardia" per quanto riguarda il tema delle infrastrutture. E snocciola alcune cifre: "La Spagna ha 270 chilometri di autostrada ogni milione di abitanti, l'Italia ne ha 144, e la Lombardia ne ha 70. Questo e' il desolante dato con cui dobbiamo confrontarci".

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Sit-in del Pd a Palermo contro tagli al Sud

Sit-in oggi a Palermo dei parlamentari regionali e nazionali del Pd, di fronte a Palazzo d'Orleans, sede della giunta regionale. Hanno protestato contro la decisione del governo di utilizzare i due miliardi di euro che il precedente esecutivo Prodi aveva destinato alle infrastrutture della Sicilia per coprire il taglio dell'Ici dell'intero Paese. "Berlusconi ruba ai siciliani 2 miliardi di euro per pagare l'Ici ai ricchi del Nord e noi a Raffaele Lombardo chiediamo che intervenga contro questo scippo e faccia una vera battaglia autonomistica". Lo hanno detto alcuni deputati e senatori e parlamentari regionali del Pd durante il sit in. "Su due miliardi e mezzo necessari a coprire il taglio dell'Ici, ben due miliardi verranno dai tagli alle infrastrutture del sud, alla banda larga, all'agricoltura", ha detto il sen. Mirello Crisafulli e ha aggiunto: "Enna ad esempio vedrà sparire il campus universitario e 100 strade provinciali i cui lavori erano già stati appaltati". Per gli esponenti Pd "gli agricoltori siciliani perderanno i 50 milioni di euro chiesti per la peronospera e spariranno anche i 78 milioni di euro previsti per la banda larga. Per Antonello Cracolici capogruppo del Pd all'Ars "il provvedimento e' illecito e ha violato una norma costituzionale, poichè Lombardo era assente mentre per statuto avrebbe dovuto partecipare al consiglio dei ministri". Con il provvedimento "è stato azzerato il finanziamento per i 3 mila Lsu del comune di Palermo e mette in forse stabilizzazione e stipendio" ha aggiunto Franco Piro, candidato alla presidenza della provincia di Palermo.Sul caso nei giorni scorsi il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, aveva annunciato di essere pronto a ricorrere alla Corte costituzionale, ma non sul merito del provvedimento, "che certamente condividiamo - aveva spiegato - ricorrendo anche alle risorse finanziarie che erano destinate alla realizzazione di infrastrutture in Sicilia", ma perché "si è realizzata un'evidente violazione dell'articolo 21 dello statuto autonomistico, secondo cui il presidente della Regione partecipa con voto consultivo alle sedute del Consiglio quando si discutono materie di interesse regionale". E martedì alle 11 nella sala stampa dell'Ars, diranno la loro anche i ministri ombra del Pd: Matteo Colaninno, ministro ombra per lo Sviluppo economico, e Andrea Martella, per le Infrastrutture e trasporti. Con loro Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all'Ars, Francantonio Genovese, segretario regionale Pd, Tonino Russo, vicesegretario regionale Pd, Angelo Capodicasa, già viceministro alle Infrastrutture, e Sergio D'Antoni, già viceministro allo Sviluppo Economico.

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Il ritorno al nucleare? Costerebbe 50 miliardi di euro

tratto dal sito: http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=94286 .
...omesso....Secondo il dossier ( http://www.vita.it/attach/94286.pdf ) presentato a Roma dalle tre associazioni ambientaliste, riaccendere i reattori costerebbe tra i 30 e i 50 miliardi di euro, tra istallazioni di centrali e costruzione da zero dell'intera filiera. All'incirca due finanziarie che verrebbero sostenute quasi esclusivamente con soldi pubblici; “per un sistema che andrebbe a regime, facendo effettivamente risparmiare, solo tra trent'anni cioè circa sette anni dopo la normale durata di un reattore nucleare”, spiega Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne Greenpeace. Non basta. Gli investimenti statali nel settore toglierebbero risorse alle altre fonti rinnovabili, con tanti saluti agli accordi comunitari e alle dinamiche di libero mercato....omesso...
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Fontana P.Dante: PERICOLO ANNEGAMENTO dei bimbi.

Fontana Piazza Dante: PERICOLO ANNEGAMENTO dei bimbi.
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Inaugurata Piazza Dante..Diventerà come Villa Idria?

Inaugurata Piazza Dante..Diventerà come Villa Idria con il suo bel prato alla "INA" e con la Spazzatura?
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FURTO d'acqua dalla fontana di Via On. Sebastiano Franco!!

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Taglio dell’Ici? Con i soldi per la violenza alle donne

Tratto da sito: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=75874 .
Alla faccia della sicurezza. Nell’era del Berlusconi IV, non paghi la tassa sulla prima casa ma, se sei una donna, devi sperare che non ti capiti mai nulla. L’ultima trovata del governo è una delle più vergognose. Spulciando i complicati numeri relativi alle misure finanziarie per il taglio dell’Ici si scopre infatti che tra i capitoli di spesa tagliati per recuperare soldi c’è pure il Fondo per le donne vittime di violenza. Lo aveva istituito Prodi nell’ultima finanziaria: 20 milioni di euro destinati al sostegno delle vittime e alla prevenzione.Insorgono le parlamentari dell’opposizione e le associazioni di difesa delle donne. Telefono Rosa, storica rete di salvataggio per le donne che hanno subito violenze dentro e fuori le mura di casa, è indignata: «Questa decisione è infamante – tuona la presidente Gabriella Carnieri Moscatelli - Mi sento di dire, come già ha detto qualcuno, che siamo di fronte al funerale delle donne visto che le risorse che dovrebbero finanziare i diritti di chi subisce uno dei crimini più orrendi, appunto lo stupro, vanno per l'Ici, a vantaggio magari di proprietari che vanno in giro con una Maserati o una Ferrari». Arcidonna denuncia questa «vergognosa mossa finanziaria che offende i milioni di donne che nel corso della loro vita hanno subito violenze. Da un lato – ricorda la presidente Valeria Ajovalasit – si proclama la tolleranza zero per reprimere le violenze, dall'altro si vanificano gli sforzi di chi opera sul territorio per contrastare concretamente questo fenomeno, che, voglio ricordare, riguarda solo in minima parte i crimini commessi dai migranti: è all'interno della famiglia, infatti, che avviene la stragrande maggioranza delle violenze sulle donne».Il coro è tutto rivolto al neo ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna. «Vorrei capire cosa intende fare», si chiede Vittoria Franco, ministra ombra delle Pari Opportunità. «Appare comunque chiara – aggiunge – la visione del governo Berlusconi su questa questione. Si vuole ricondurre il problema della violenza contro le donne all'immigrazione, quando il fenomeno è molto più complesso e riguarda per lo più la violenza familiare».La Carfagna ha già risposto, ma non convince: «A dispetto dei polveroni della sinistra, che guarda più alla forma che alla sostanza, sarà mia cura fare in modo che questa normativa ed i fondi, che ad essa verranno collegati, si traduca in azioni concrete per le donne».Guardando alla sostanza, interviene l’ex ministro Barbara Pollastrini, che fortemente volle quel Fondo. I tagli, ricorda, non consentirebbero più l’esistenza «dei numeri verdi, dell'informazione a quante si sentono minacciate, dei centri antiviolenza, delle case per le donne maltrattate e offese, del monitoraggio delle molestie».
Pubblicato il: 29.05.08Modificato il: 30.05.08 alle ore 11.58
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MORTI BIANCHE o MORTI sulle STRADE

Vi siete mai chesti quali sono di più e di quanto?
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Restauro Ch. S. Cristoforo..€ 517000,00

Cosa ne pensate?
Sono tanti?
sono pochi?
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Il PD a Francofonte E' in crisi..COSA SI PUO' FARE?

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LOMBARDO presidente della Regione Sicilia

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Walter batte Silvio, 700 mila ascoltatori in più

-- tratto dal sito: http://www.unionesarda.it/DettaglioCategorizzato/?contentId=21047 --
Par condicio rispettata con due conferenze stampa in diretta su Raidue. I due leader non si incontrano. Berlusconi: “abbiamo la vittoria in tasca”. Veltroni “siamo a una incollatura dal Pdl”.

Quasi tre punti di share tra Walter Veltroni e Silvio Berlusconi al termine del duello televisivo a distanza trasmesso ieri, in diretta, su Raidue. Per Berlusconi, in onda dalle 21:06 alle 21:40 gli spettatori sono stati 3.100.000 con share dell'11.02%; per Veltroni, subito dopo, dalle 21:49 alle 22.35, 3.836.000, share 13,91%. Per la regola della par condicio i due leader si sono confrontati sui temi della campagna elettorale con il direttore del Tg1 Gianni Riotta e quello del Tg2 Mauro Mazza, con gli editorialisti del Sole 24 ore, Stefano Folli, e della Stampa, Marcello Sorgi, e con la conduttrice Giuliana Del Bufalo, direttore dei servizi parlamentari della Rai. I due candidati non si sono nemmeno incontrati: Berlusconi ha ripetuto che è un "assurdo" non riuscire a incrociare le armi 'per colpa della par condicio’. E anche Veltroni avrebbe preferito una sfida faccia a faccia. Il leader del Pd ha potuto “approfittare” della precedente apparizione di Berlusconi e ribattere alle critiche che ha rivolto al governo Prodi e alla politica della sinistra.Veltroni è intervenuto sulla polemica Berlusconi – Quirinale, che si era appena consumata tra dichiarazioni e smentite su diversi lanci di agenzia: "La smentita - ha detto - è stata brutta, perché attaccare il capo dello Stato è una cosa che ci riporta indietro in questo quindicennio appena passato".Il leader del Pdl, pur tenendo fuori dalla sua polemica il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, aveva appena detto che le istituzioni che "sono tutte in mano alla sinistra" e che renderanno difficile il suo lavoro una volta approdato a Palazzo Chigi. Sui governi di centrodestra e centrosinistra alternatisi negli ultimi anni non poteva mancare uno scambio di reciproche accuse: Veltroni ha detto che "Durante il governo di centrodestra c'è stata una crisi di governo, dimissioni di ministri e 99 volte sono andati sotto in Parlamento". Berlusconi ha spesso ribadito “l’incapacità della sinistra a risolvere i problemi del Paese” distinguendo una sinistra “reale” di Governo da una “antagonista” che si richiama al marxismo. Sul lavoro precario si è registrato un botta e risposta tra i due contendenti: Berlusconi ha detto che per quanto possa essere considerato un problema, certo non è il "male assoluto" così come lo dipinge la sinistra. Lo è invece, ha ribattuto poco dopo il leader del Pd: "Al contrario di quanto pensa il leader del principale schieramento avverso, la precarietà è il dramma più grande di questo paese". Sull’esito del voto, Berlusconi ha ripetuto che il Pdl ha la vittoria in tasca, che avrà la maggioranza al Senato e che il suo avversario ha ormai "finito i suoi giochi d'artificio". Veltroni gli ha risposto di non cantare vittoria anzitempo, che il Pd è a una "incollatura" dal Pdl e che ci potranno essere "sorprese" in zona Cesarini. Dopo la diretta il Cavaliere si è detto dispiaciuto dell'impossibilità di un match diretto con il suo avversario Veltroni. "È impossibile, impossibile per la legge sulla par condicio dovrei concedere altri 13 confronti agli altri candidati premier. E, in complesso, ci sarebbero cento faccia a faccia. Sarebbe una barba per tutto il Paese”. Veltroni ha parlato di par condicio durante la tribuna elettorale: "Il confronto mi sarebbe piaciuto – ha detto - e non c'entra niente la legge. Si sono contrapposti Casini e Bertinotti, non vedo perchè non avremmo potuto farlo anche io e Berlusconi".
02/04/2008 11:12
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Il Partito DEMOCRATICO candida S. SALAFIA…..

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Assalto a Mastella. Tutto il vertice dell'Udeur è stato travolto da un'inchiesta della magistratura. Compresa la moglie Sandra Lonardo, presidente del

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TERREMOTI in Sicilia e dintorni

Magnitude 3.2 Tuesday, January 08, 2008 at 13:49 in the afternoon

see link: http://hisz.rsoe.hu/alertmap/seism_read.php?rid=79903&lang=eng
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Ma se incentivassimo la spazzatura a Francofonte(Carta …€/Kg, Plastica…€/kg, Vetro…€/kg…etc.)

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Avete mai discusso sulla qualità dei sistemi che usano la dissociazione molecolare per trattare i rifiuti ??

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