Imprenditori e operai: «Sbloccare il lavoro» Nell'ultimo anno si sono persi 1.500 posti e decine di imprese rischiano di scomparire

(Di Santino Calisti) L'edilizia è in ginocchio. Solo nell'ultimo anno circa 1.500 lavoratori hanno perso il posto mentre decine e decine di imprese sono con l'acqua alla gola e rischiano di dover cessare l'attività.

Ieri mattina da questo settore della nostra economia, trainante per tutti gli altri, si è levato un forte grido di protesta. Ad urlarlo sono stati insieme imprenditori e lavoratori che in corteo hanno attraversato la città.

Sono tre, fondamentalmente, le richieste avanzate alla politica, alle amministrazioni locali, alla Regione e al Governo: sbloccare i finanziamenti pubblici e privati inspiegabilmente fermi; pianificare lo sviluppo del territorio con chiarezza, fissando regole certe; rendere più efficiente la burocrazia. «Vogliamo – ha detto Domenico Cutrale, presidente provinciale dell'Ance, l'associazione dei costruttori edili di Confindustria - che oggi si celebri non il funerale dell'edilizia ma il suo rilancio».

Dal piazzale del campo scuola Pippo Di Natale, imprenditori e lavoratori con striscioni e bandiere, seguiti da una lunga colonna di camion, pale meccaniche e furgoni, si sono messi in marcia per raggiungere piazza Archimede dove hanno parlato gli organizzatori della manifestazione. Un documento che sintetizza i motivi della protesta è stato consegnato al prefetto Carmela Elda Floreno. «La politica, i governi regionale e nazionale - ha detto Paolo Gallo, segretario provinciale dei lavori edili della Cisl - devono "convertirsi" ai bisogni dei lavoratori e delle imprese».

Paolo Zappulla, segretario provinciale generale della Cgil ha elencato gli investimenti bloccati «che potrebbero dare da subito respiro al settore dell'edilizia e a tutta l'economia provinciale: da quelli della zona industriale, primo fra tutti il rigassificatore progettato dalla Ionio Gas, ai nuovi collegamenti stradali, al recupero dei centro storici, al completamento della ricostruzione post-terremoto nel Lentinese».

A testimoniare la delusione del Comune di Lentini per il mancato arrivo dei fondi per la ricostruzione, ormai quasi un anno fa ricalcolati rispetto ai progetti da realizzare, è stato il vicesindaco Paolo Censabella.

Manifestanti sono arrivati anche da altri comuni: «L'unica cosa puntuale - afferma Salvatore Occhipinti, titolare di una piccola impresa edile di Francofonte - sono le tasse, sempre più pesanti. Ma quando si tratta dei nostri diritti è sempre buio pesto: per il rilascio del durc ci tocca aspettare mesi mentre i controlli dell'Ispettorato del Lavoro sono martellanti e severissimi».

Severina Corallo, segretario provinciale dei lavori edili della Uil, ha sottolineato l'esigenza di una seria lotta all'abusivismo per salvaguardare le imprese che operano nel rispetto delle leggi».

Il segretario provinciale generale della Cisl Paolo Sanzaro, invece, ha evidenziato la grande partecipazione all'iniziativa di protesta: «La città, la provincia – ha detto - non possono ancora spettare le risposte che da troppo tempo si aspettano».

Il settore degli edili non ha marciato da solo. Molte altre categorie hanno preso parte alla manifestazione. Il presidente provinciale di Confesercenti Arturo Linguanti ha dichiarato: «Mancano soltanto i politici che evidentemente sanno di avere deluso la fiducia di tanta gente e partecipano solo alle riunioni nei luoghi istituzionali. Dal farsi vedere in manifestazioni come queste si guardano bene».
Fonte: http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=42542&Edizione=15&A=20110324

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