D'Alema e Bocchino "riscaldano" l'ultima domenica prima del voto Nel mirino il governo nazionale e la scarsa attenzione al Sud

Fonte: http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=74176&Edizione=15&A=20110523
Silvio Breci; LENTINI;
È cominciato proprio da Lentini il tour siciliano di Massimo D'Alema a sostegno dei candidati a sindaco del Partito Democratico. L'ex presidente del Consiglio dei Ministri arriva poco prima delle 16 accompagnato dal segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo. Ad attenderlo il sindaco uscente (e candidato) Alfio Mangiameli, sostenuto da Pd, Federazione della Sinistra e lista civica Con Alfio Sindaco, con i deputati regionali Roberto De Benedictis e Bruno Marziano e il deputato nazionale Giuseppe Berretta. D'Alema parla da un palchetto. Di fronte a lui centinaia di democratici venuti anche dai vicini centri di Carlentini e Francofonte. Nel suo intervento non può non fare riferimento ai temi della politica nazionale. «Oggi – dice – siamo governati da un partito che rappresenta programmaticamente solo una parte dell'Italia». Il riferimento alla Lega di Bossi è chiarissimo. «La Lega – spiega D'Alema – ha nel governo del Paese un peso sempre più determinante e a pagarne il prezzo più alto è purtroppo il Mezzogiorno». Cosa fa allora Berlusconi? «Per continuare a stare in piedi allarga i ranghi del suo Governo nominando altri ministri e sottosegretari», sorride l'ex premier. Poi una stilettata: «Solo in Italia dei mercenari vengono definiti responsabili» ed ancora un appello agli elettori del centrosinistra: «Dobbiamo porre fine a questo Governo perché solo così possiamo ritornare a parlare di temi come il lavoro e la sicurezza dei cittadini e possiamo ritornare a dare dignità e credibilità all'Italia nel mondo. Il clima è positivo – prosegue D'Alema – e l'elettorato di centrodestra è oggi più che mai confuso e disorientato. Il riscatto del centrosinistra – conclude – deve partire proprio da qui e il Mezzogiorno deve tornare ad avere il suo posto nell'agenda politica italiana».

A sostegno di Dario Risuglia, il ventunenne candidato di Futuro e Libertà, il più giovane degli otto aspiranti alla poltrona di primo cittadino, è giunto invece ieri sera a Lentini Italo Bocchino. Dal palco di piazza Umberto il vicepresidente dei finiani ribadisce da subito il no di Futuro e Libertà «ad alleanze con chi rappresenta il vecchio». «Lentini – dice – non merita operazioni di ritorno, di risulta di chi oggi può offrire solo ministre riscaldate. Futuro e Libertà offre a Lentini una preziosa opportunità, quella di votare un giovane di 21 anni che rappresenta concretamente la politica del domani».

Immancabili i richiami alla politica nazionale. «Abbiamo scelto liberamente – sottolinea Bocchino – di avere molto meno potere per essere nelle condizioni di poter chiedere sinceramente ai cittadini di sostenerci nel nostro impegno a cambiare il sistema politico italiano. Perché? Perché mentre cresce il numero di giovani e donne disoccupati la politica di Berlusconi e Bossi litiga per decidere se spostare al nord o meno alcuni ministeri, per decidere dove mettere la sede di rappresentanza del ministero di Calderoli».

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