Biologia molecolare: «award» europeo a un trentenne di Francofonte

Chissà che ne direbbe Tommaso Padoa-Schioppa, schizzinoso fustigatore di "bamboccioni", se conoscesse questa storia. Anzi: questa favola. Il protagonista ha giusto l'età da cliché: trent'anni. Ed è del profondo sud: di Francofonte, città d'arance e di malinconia, in provincia di Siracusa. Ma è da un bel pezzo che Giovanni Frazzetto ha lasciato la casa-nido. Per diventare un uomo. Di mondo e di scienza. Eppure quando ieri, dal suo momentaneo domicilio di Berlino, ha chiamato i familiari la voce era tremula: «Mamma, papà, ce l'ho fatta». La comunità scientifica ha appena assegnato a Frazzetto il "John Kendrew young scientist award" come miglior giovane scienziato. L'Embl (Laboratorio europeo di biologia molecolare) ha premiato il ricercatore francofontese «per l'originale ispirazione e la creatività delle sue ricerche nel panorama scientifico internazionale».La comunità scientica riconosce a Frazzetto il merito di aver «contribuito enormemente nell'ambito della biologia dello sviluppo alla comprensione dei microRna, un nuovo paradigma nella comprensione dell'espressione genica». In parole povere (chiedendo scusa alla comunità scientifica per la brutale semplificazione...), Frazzetto ha dimostrato la relazione che esiste tra il patrimonio genetico e alcuni comportamenti umani, come ad esempio l'ansia e la depressione. Una rivoluzionaria chiave nascosta nel Dna umano, per spiegare alcune tra le malattie "sociali" più diffuse nel mondo occidentale.Contattiamo Frazzetto a Berlino, dove sta trascorrendo un periodo di studio. Lontano dalla "sua" Londra, dove vive da 12 anni nel quartiere intellettual-chic di Covent Garden. L'approccio è cordiale, la prima domanda è quasi infantile: ma cos'è che ha fatto di preciso? Risposta da scienziato navigato, con parole comprensibili anche per sua zia Cettina di Francofonte: «La mia ricerca in laboratorio vuole rivelare le basi genetiche e molecolari delle emozioni e del comportamento, in particolare l'ansia. Apprezzando la complessità dei comportamenti, sto studiando empiricamente il rapporto tra fattori ambientali e genetici alla base di tali comportamenti». Con un orizzonte che può avere immediate ripercussioni su farmaci e cure: «La comprensione delle basi molecolari del comportamento aiuterà lo sviluppo di psicofarmaci, evitandone gli abusi nei casi in cui non ce n'è bisogno».Il premio è il primo frutto di una carriera scintillante, con studi in Biologia molecolare all'University College di Londra, dottorato all'Embl, prestigiose borse di studio e partnership scientifiche con sociologi e filosofi. Insieme a colleghi della London School of Economics ha fondato il primo network europeo di neuroscienza e ha addirittura allestito a New York una mostra d'arte legata alla stessa disciplina. Fin qui il Giovanni scienziato. Che correttamente ci prega di aggiungere un post-it: «Il premio è stato contemporaneamente conferito anche a un altro giovane scienziato spagnolo, Antonio Giraldez, collega e amico».E il Giovanni siciliano emigrante? «A Londra vivo benissimo, la considero la mia casa. Anche se per lavoro mi capita di trascorrere lunghi periodi in altre città europee. Sono pure diventato tifoso del Chelsea...». Domanda scontata: il suo è un cervello in fuga perenne? «Non penso proprio di tornare in Italia, se non per per riabbracciare la mia famiglia. Per me non ci sarebbero le stesse possibilità di ricerca e di carriera. Un esempio? Per diventare assistente all'Università in Inghilterra contano il curriculum, le pubblicazioni. Conta quello che hai fatto. In Italia non è così. E io non saprei come muovermi, da dove cominciare...». E il Giovanni uomo? «Sono un single per scelta e per necessità. Conduco una vita frenetica ma meravigliosa, dove non c'è spazio per metter su famiglia. Fidanzate? Nessuna fissa, ma tanti flirt qua e là». Scienziato e sciupafemmine. Che sia pure questa una "malattia" legata al (siculo) Dna? Ma forse è meglio non andare oltre. Giovanni è tutt'altro che un "bamboccione". Ma mamma Salvina, a Francofonte, potrebbe pure ingelosirsi.

Mario Barresi Siracusa. Tratto dalla Sicilia on line

3 Commenti:

Anonimo ha detto...


http://www.lanotizia.tv/index_tg_detail.asp?id=358

Anonimo ha detto...

Ringraziamo G. Frazzetto e ringraziamo il Sindaco per la premiazione MA, al di la della pubblicità quale è l’iniziativa del Sindaco per far ritornare il Nostro G. Frazzetto a Francofonte?

Anonimo ha detto...

Scusate, ma sono proprio stanco di sentire sempre questo discorso della "fuga dei cervelli".

Sembra che tutti quelli che trovano un'occupazione -spesso più vantaggiosa economicamente- all'estero siano dei geni che qui da noi non vengono compresi.

Certo, ci saranno anche casi come questi, ma come definireste uno che da Roma trova un azienda che lo paga il doppio e si trasferisce a Milano? Un "cervello in fuga"? Suvvia.

Accanto ai "cervelli in fuga", ci sono anche tanti "cervelli" che rimangono in Italia! Sembra che qui da noi rimangano solo i deficienti e gli incapaci appoggiati politicamente.
Certo, ci sono anche questi, MA NON FUNZIONA SEMPRE COSI'!

Il problema è che pensare a grandi linee e per luoghi comuni è meno faticoso che documentarsi realmente.

Visto che si parla sempre di conoscenza... lancio un sasso nello stagno.
Vi siete mai chiesti perchè molti "cervelli" fuggiti -e che ad ogni occasione si lamentano di come in italia non hanno potuto esprimere le loro reali potenzialità di geni- cercano spesso e disperatamente di tornare all'ovile con operazioni definite demagogicamente "rientro dei cervelli"? Dovreste farlo.

Internet ed il web sono mezzi fantastici per accedere alla conoscenza, MA ATTENZIONE, quello che si legge va filtrato ed analizzato attentamente utilizzando il solo reale mezzo che garantisce l'accesso alla conoscenza: il cervello....

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